venerdì 30 ottobre 2015

Amore Impossibile .-*-. song-fic


Mi perdo dentro ai tuoi occhi 

che sorridono, ma ora so 
Siamo qua, seduti su una panchina. E' scesa la sera da ore ed il buio è arrivato con essa; ci vediamo a stento grazie alla scarsa illuminazione stradale e talvolta siamo investiti dal bagliore dei fari delle auto che passano, sempre più rare man mano che il tempo incede. Sta piovendo, ma è una pioggia gentile, ogni goccia risulta essere una carezza sui nostri volti, quasi impercettibile, e noi restiamo fermi dove siamo, a parlare. Abbiamo parlato a lungo. Tanto a lungo che ora è calato il silenzio, l'unico rumore che si sente è quello delle ruote sull'asfalto, della pioggia che cade sulle foglie. La pioggia riempie anche i tuoi occhi, è incastonata tra le tue ciglia, ogni tanto una goccia sfugge e scivola: lungo  l'arco del naso, passando vicino l'angolo della bocca, scorrendo lungo il collo e finendo inevitabilmente assorbita dagli strati di vestiti che ti coprono. Ci guardiamo negli occhi, e io mi perdo nei tuoi che sono resi dei laghi dalle lacrime di cui sono pregni. E' uno scambio di sguardi strano il nostro, che io ricordi, non ce n'è mai stato uno simile fino ad ora. Intenso, molto intenso, ma non riesco ad interpretarlo, non so che cosa sia passato tra noi, non so se fosse la consapevolezza della fine, la delusione, la tristezza, non lo so, e mi fa impazzire, è come se avessi perso qualcosa di importante, di significativo. Mi ha fatto male. E mentre cercavo di capirne il senso, mi sono smarrito nei tuoi occhi, più azzurri che mai, più espressivi che mai, bellissimi.

E' amore impossibile quello che mi chiedi 
sentire ciò che tu sola senti 
e vedere ciò che vedi
 Chiudere la realtà, dentro la tua isola 
Ci siamo resi conto che così non può andare avanti, che non andiamo da nessuna parte di questo passo, che non funziona. Qualcosa ci attrae l'uno verso l'altra e qualcos'altro ci respinge, quasi fossimo delle calamite con entrambi i poli; è evidente che non possiamo stare assieme.
Abbiamo deciso di mollare il colpo, ho provato a continuare, ma sta diventando vano accanimento: mi chiedi e pretendi cose che non riesco a soddisfare, che non posso darti, che non voglio cedere. Ti definirei quasi egoista.
Le nostre opinioni e pensieri sono palesemente divergenti e questo è ormai un problema insormontabile, posso pensare tu abbia ragione, ma non riesco a convenire con quanto dici, non riesco ad adattarmi al tuo raziocinio che cozza incessantemente col mio. Tu vorresti io avessi la stessa tua visione delle cose, che trovo a volte aberrante, e io non posso modificare me stesso per omologarmi a te, per piacerti, non posso più. E tu sei ferma nelle tue convinzioni a cui non vuoi rinunciare. Nessuno fa più un passo verso l'altro, restiamo immobili: è ovvio che insieme non andremo più da nessuna parte, le nostre strade si dividono.
A questo punto dobbiamo farcene una ragione, accettare come stanno le cose e separarci. Per questo siamo qui, nonostante la pioggia, nonostante il freddo, le lacrime e la sofferenza. Ci stiamo per allontanare e stiamo procrastinando quel momento con le parole, con i silenzi, ma non può andare avanti così in eterno. Il tempo a nostra disposizione è ormai giunto al termine, è ora di andare.
Ti stringo forte al petto mentre ti accarezzo delicatamente i capelli, poi ti afferro per le spalle in modo da poterti allontanare da me e poso le mani sulle tue guance, avvolgendoti il viso: sento la pelle fredda sotto le dita che si stanno bagnando delle tue calde lacrime, cerco invano di asciugarle coi pollici, ma sono subito sostituite da delle nuove. Mollo il tuo volto e ti prendo le mani, di ognuna bacio il palmo e infine le mie labbra si posano sulla tua fronte, per quella che credo sia l'ultima volta. Mi viene da piangere, ma ingoio il groppo che ho nella gola, basti tu a piangere per entrambi, è dall'inizio di questo interludio che le lacrime si mescolano alla pioggia. Non vorrei lasciarti andare, non vorrei perdere il contatto fisico con te, ma devo. Sciolgo le mie mani dalle tue che ancora tenevo strette da quando le avevo baciate e mi alzo, tu mi imiti e di slancio mi abbracci; poi ti stacchi, mi guardi un attimo, sussurri un "addio" e te ne vai. Non ti volti. Io fisso la tua schiena che va via via sparendo all'orizzonte, quando non ti vedo più mi concedo di piangere, finalmente.
tempo per noi, si troverà
Chissà se un giorno, lontano, quando sarà passato tanto tempo da dimenticarci delle cose che non andavano e del fallimento, ci sarà nuovamente qualcosa tra noi.


Questa è una song-fic, ovvero una storia, un racconto, costruita attorno ad una canzone. La canzone in questione è Amore Impossibile dei Tiromancino.

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