martedì 10 febbraio 2015

Big eyes



Oggi sono finalmente riuscita a vedere questo film, quando a suo tempo lo avevo nominato a mia zia dicendo che mi interessava, lei mi aveva detto che non sarebbe andata a vedere un film d'animazione. A questo punto potete immaginare la discussione che ne e' nata.. accidenti! Vedevo il trailer praticamente ogni mattina, me ne sarei accorta se lo fosse stato! Beh... ovviamente poi mi e' stata data ragione xD

Film molto carino [avete notato che ultimamente si vedono solo biografie?!] che parla di Margaret Keane che per anni e' stata sfruttata artisticamente dal suo secondo marito: lei si e' rinchiusa in una stanza per anni a dipingere e disegnare, disegnare e dipingere, mentre il marito si prendeva tutto il merito. Finche' le cose non sono degenerate a tal punto che lei fugge [di nuovo da un altro marito] e, successivamentee, decide di far riconoscere al mondo intero i suoi diritti come vera autrice dei "trovatelli dagli occhi enormi".

Margaret afferma che faceva i bambini con questi grandi occhi perche' da bambina ha capito quanto essi possano essere lo specchio dell'anima.
Lo specchio dell'anima... ma sara' poi vero? Non sono completamente d'accordo. 
Diciamo che ci sono persone che riescono a raccontarti storie e bugie guardandoti serenamente negli occhi, e tu spesso non riesci a percepirlo. Tuttavia ci sono pure casi in cui gli occhi parlano per la persona che li possiede, in cui sono molto espressivi, anche troppo.
Vi e' mai capitato di sentirvi dire "ma perché mi guardi così?" o "smettila di guardarmi" oppure "mi stai guardando come se volessi uccidermi... che ti ho fatto?" o anche "hai lo sguardo assassino... che c'è?"? A me sì, sovente.
Per anni e anni mi è stato detto che ho degli occhi molto belli, però mi è stato anche detto che guardo male le persone, che faccio paura; più volte mi è stato chiesto di non guardare una determinata persona. Il bello è che ogni tanto non mi rendo nemmeno conto di farlo, spesso sono persa nei miei pensieri e non mi accorgo di cambiare espressione, capita anche che io sia di umore abbastanza sereno e di sentirmelo dire ugualmente. Poi ovviamente ci sono occasioni in cui guardo male qualcuno davvero, purtroppo è una cosa che sfugge al mio controllo, ho una faccia e degli occhi troppo espressivi, si capisce subito se qualcosa non va, se sto pensando a qualcosa che non mi garba, se la persona mi ha detto qualcosa che non mi è piaciuto e anche se la persona stessa non mi piace. È così estenuante!! Ma a volte torna utile, quando vuoi ferire qualcuno, o farlo smammare rapidamente.

In ogni caso ho poco più di una settimana per allenarmi nello sguardo più truce, cattivo e indifferente al contempo, che io abbia mai fatto. Vedi ben se non ti trafiggo.

UFFAAA

Avete mai l'impressione che la gente si metta d`impegno per farvi incazzare in tutti i modi, giusto per vedere il delirio che ne consegue e il modo in cui impazzite?
Io poi quando sono furiosa divento isterica e sparo parole velenose a raffica, proprio con l'intento di ferire il piu' a fondo possibile, quindi non gradisco che mi si venga a stuzzicare, soprattutto se di questo mio lato ne si e' a conoscenza... poi e' inutile venire a dirmi che non si ha voglia di discutere se il primo a buttare l'amo sei stato proprio tu, no? E invece mi tocca fare affidamento sul mio scarso, scarsissimo autocontrollo e ingoiare ancora una volta la rabbia, e fingere non sia avvenuto un mutamento nel mio umore, nella mia psiche... Anche perché immagino cosa avresti potuto dirmi se fossi esplosa, ancora una volta sarei stata io da biasimare. Per non parlare poi del fatto che nemmeno io ho molta voglia di discutere ancora, alla fin fine e' finita proprio perché non avvenisse più, e di surriscaldarmi non mi sento in vena, per cui va bene. Alla fine, come ogni volta, all'arrivo del saluto, segno della conclusione del dialogo, mi viene sempre voglia di mandarti a cagare, ma perché aggiungere dissapore al dissapore? C'è già abbastanza animosità nell'aria senza che ne aggiunga dell'altra io, e pure consapevolmente.

Che tristezza però, la sera è il momento in cui cominci a sentire il peso delle cose, in cui permetti ai sentimenti negativi di assalirti, di fare capolino dal buco in cui li avevi gettati. Ci si sente soli e si vuole affetto, e poi si pensa che per un pezzo non li si avra' piu', poi aggiungete magari pure il fatto che non potete nemmeno consolarvi col cioccolato per vari motivi [nel mio caso gastrite e disfunzione del cardias], ed il mix e' perfetto. Quello che mi abbatte e' anche una serie di pensieri che ho tipo: "Dai cazzona, ci sei gia' passata, e ne sei anche gia' uscita, e da storie che erano anche più profonde" ma e' proprio il fatto di esserci già passata che mi rattrista... vuol dire che è anche già successo che io abbia fallito miseramente. Che cazzo...
E poi penso: cazzo, ma parlare di cose? Piu' di quello che ho gia' detto l'altro giorno non sono in grado, anche io ho un limite di parole che posso pronunciare. Ma insomma, si vedra'... puo' essere anche non si faccia niente. Pero' forse sarebbe giusto farlo.... Non ho voglia di fare niente al momento. Ad ogni modo, visto che ci sono e sono in argomento e visto che potresti leggere quanto leggo, ti dico solo che mi auguro tu non aspetti la seconda venuta di Cristo per farti sentire, altrimenti si che vengo a cercarti per vederti, ma solo per tirarti un calcio nei coglioni.
Basta... ora basta davvero eh >.<
Ammattirò sola.

lunedì 9 febbraio 2015

Fine

Forse dovrei cominciare a dare i biglietti di uscita alle persone che entrano nella mia vita, escono una dietro l'altra senza che possa farvi niente, almeno potrei decidere chi debba uscire prima e le precedenza verrebbero rispettate.
In questo momento mi sto riferendo alla conclusione di un'altra delle mie relazioni... d'altronde se non va, non va. Poco da fare ad un certo punto, poco da perseverare, soprattutto se si decreta, di comune accordo, che il gioco non vale la candela e e se i denti li si ha già stretti un paio di volte.
Abbiamo stabilito insieme che non valeva la pena continuare, e abbiamo risolto il tutto via fb (altrimenti non si poteva fare, si trattava di trascinare avanti un rapporto per un'altra decina di giorni lasciandolo nel limbo, ed ignorandosi la maggior parte del tempo, non potevo farcela) anche se lui aveva chiesto di aspettare il suo rientro, ma tanto si sapeva che finiva così no? Poi facile parlare così per uno che si trova fuori dalla realtà quotidiana e a godersi il sole, non pensate anche voi? Beh, mi auguro gli tocchi quello che è toccato a me quando, finita la vacanza, tornerà nella vita di ogni giorno. Fuck off
Mi sarebbe piaciuto tanto provare l'espediente della sparizione, ma penso che sarei morta soffocata dalle parole che non avrei avuto modo di comunicargli... per chiudere un rapporto mi piace togliermi quanti più pesi possibili, così da poter dire di non aver niente di irrisolto che mi ci faccia pensare più del necessario.
Mi spiace, ci tenevo, gli volevo bene, avevo già iniziato a pensare ad un eventuale regalo per l'anno, a uno piccolino per San Valentino...niente che sia più utile insomma :)
Ma la cosa che più mi irrita ora è essere sola nella mia sofferenza, l'unica scema a spenderci qualche parola, a pensarci, ad aver spento qualche lacrima. Lui beato pubblica selfie sulla sponda della piscina ahahahahah
Davvero, l'unica persona che compatisco è me stessa. Più di tutto ho pianto la mia dignità scomparsa. Quella persa piangendo e parlando troppo, pur sapendo che era tutto vano. Brava, brava!
E spero siano le ultime parole che spendo per lui, visto che sospetto non valga la pena neanche di parlarne, di questa storia, oltre che di investirci altre energie.
Parole piene di rancore? Eccome. Tuttavia una cosa va detta, e' stata anche colpa mia, soprattutto certe cose le potevo evitare di mio. Chissa' se maturero' mai abbastanza da essere in grado di mantenere una relazione?
Ma dai... ho solo 20 anni, mica 50! Quindi la normalita' e' che la storia duri forse 2 mesi e poi vada alla deriva, insomma e' un valido motivo per non sprecarsi. Bel modo per togliersi la responsabilita', bella scusa... peccato non sia una scusante. Bravo, sei riuscito ad essere fedele a te stesso e sparare stronzate fino alla fine! Giusto cosi', tanto per fugare ogni dubbio avessi potuto avere.
Si dice che dopo la fine di una storia ci si pente e tutto quello che si riesce a ricordare sono i momenti in cui si e' stati bene insieme e i lati positivi. Non credo di poter dire di star facendo la stessa cosa, sto pensando si', ma solo a tutte le cose che ha fatto per me e per le quali, nel discorso mio di chiusura che non stava nemmeno seguendo [era impegnato dai ahah], avrei potuto ringraziare un'ultima volta. E vabbe', magari piu' avanti ci sara' questa occasione. Inoltre e' vero che non gli chiedevo molto di sé, ma non l'ho mai fatto con nessuno praticamente. Non mi piace controllare e a volte nemmeno sapere.
Detto questo, col sonno ritrovato [o e' forse solo una casualita'? Solo una cosa di una notte? >.< ] e le parole momentaneamente esaurite, penso di poter chiudere qua questa piccola parentesi.
Ciao

domenica 8 febbraio 2015

Lasciare qualcuno davanti ad amici e parenti è da infami?!

Ebbene ecco cosa ho letto su internet; lasciare una persona davanti a tutti i suoi amici e genitori è da infami bastardi. Ma perché?? Questo proprio non lo capisco.
Sarebbe da infami bastardi se codesta persona fosse un bastardo infame a sua volta e la cosa fosse un dato di fatto per tutti, ovvero noto a chiunque sulla faccia della terra, amici e parenti compresi. Allora si che potrebbe essere una carognata piantarlo davanti ad un pubblico e abbassare la sua già scarsa reputazione comune. Ma, anche in questo caso, si potrebbe definire una cattiveria inutile quello che in realtà sarebbe un ripagare con la stessa moneta? Non credo.
Se invece la persona fosse una persona nella media, ovvero con pregi e difetti come tutte le altre, a fare il bastardo infame l'unico a risentirne saresti tu, sarebbe la tua faccia a pagarne lo scotto. Lasciata davanti al pubblico di persone che gli vuol bene, guadagnerebbe la gloria, sarebbe quasi paragonabile ad un martire della patria; proprio così! Saresti tu il biasimato e lei la compatita, quella per cui si prova simpatia e dispiacere. Gli amici, quali appunto amici, non vedrebbero la sua parte di colpa, perché l'amicizia è appoggio incondizionato, anche se l'altro è in torto non glielo si dice [ che boiata, mi dilungherò anche su questo prima o poi] ma lo si lascia con la convinzione di aver ragione, e quindi punterebbero il dito su di te, che sei stronzo. Genitori poi non ne parliamo, ai giorni nostri sono tutti convinti che i figli siano privi di imperfezioni [anche questa triste esperienza], tutti tranne i miei. Che tristezza.
Per cui da bastardi lasciarla in mezzo alla gente? Insomma, questione di punti di vista, dal mio, in certi casi, gli fai quasi un favore: dopo la rottura sarà lui quello consolato, blandito, coccolato, riverito...
Per cui, se è una cosa da non fare, il vero motivo è che finirebbe col ritorcertisi contro.

Un modo fantastico invece è un altro, ma soprassediamo. ahahah

ps: alle mie sciagure di ieri ho dimenticato di aggiungere il portatile che ha deciso di fare lo sciopero della fame: non si alimenta più. Tutti i miei file word incomplenti e in lavorazione sono là dentrooooo T.T
Sono praticamente disperata... più le mie foto. Dico ben io che a me vengono tutte in fila!

Bam bam bam

Oggi giornata estenuante; tanto per cominciare notizia bomba. Ho quasi avuto la sensazione di essere stata presa in pieno da un treno spuntato chissà da dove nella cucina di mia nonna, e non tanto perché non abbia mai pensato ad una simile eventualità (infatti il fatto in sé non mi ha stupita completamente, ecco), ma perché mi è stata sganciata addosso all`improvviso. Come quando stai parlando del vento che soffia con qualcuno ed esso ti dice che un suo parente è deceduto il giorno precedente. Che cazzo?!
Inoltre, non posso nemmeno dirmi particolarmente dispiaciuta, insomma, sì chiaro, per la terza persona che soffre della cosa accaduta mi spiace tantissimo, ma lo stesso non vale per i risvolti della suddetta. Sono stata tartassata per anni e anni, costretta a subire i suoi monologhi, per lo più vaniloqui, sproloqui e soliloqui, a vergognarmi quando faceva scenate in pubblio, a sentire le sue stronzate e le sue idee che dovevo per forza ascoltare, pena un`incazzatura senza fine. Tutte quelle boiate sulla verità sempre e comunque, che lui deve dire quello che pensa, che poi parla in questo modo per il mio bene, che è importante discutere, che avrebbe apprezzato anche un "vaffanculo" invece del mio costante silenzio, che non si sarebbe arrabbiato.
AH   AH   AH. Divertente, tanto più che Mr VERITÀ, strano ma vero, è riuscito a negare davanti l`evidenza e inventare cose che non stavano né in cielo né in terra, con i fatti sbattuti sotto gli occhi ha continuato a fingere. Dove sta la dignità in tutto questo? Però è finita ora! Niente battibecchi, niente lingua stretta tra i denti e lacrime di rabbia repressa, niente più discorsi fracassa palle, niente più "chiamami se hai bisogno, perché non lo fai?", niente, niente, NIENTE! Accidenti! Hai fatto parte della mia vita per quasi vent`anni, ti ho sopportato per amore della già citata terza persona e ho sorriso stoicamente a quelle che vedevo come rotture di coglioni, fin da quando ero un`infante ti ho visto come un orco e a quanto pare c`era un motivo se non mi piacevi, e ora, finalmente, posso dirti CIAO. Ciao cazzo! Mi sento una stronza a sentirmi quasi più leggera quando per questa situazione c`è una persona cui voglio bene che soffre, ma maledizione, è così! Non devo più vederti, che sollievo!

Ma tornando alla mia giornata, dopo questo avvenimento, ho come ogni sabato pulito casa di mia nonna e poi sono dovuta uscire il sabato sera puzzolente, scarmigliata e vestita e truccata come per andare a spalare letame, ancora un po'. Avevo già dal pomeriggio un mal di testa latente e con l'andare della serata esso si è fatto sempre più sentire(al cinema poi era una gioia), così si è aggiunto il cardias a fare i capricci. Quando finalmente (finalmente sì, non potevo davvero più del mal di testa) il film è finito e ho preso il bus (pure la corsa per arrivarci), a coronamento della serata, mi trovo pure delle facce da culo!!! E ma allora ditemelo che non era proprio la mia giornata questa.
Che poi, non posso avere almeno un mese di tranquillità familiare? No, nooooo, troppa grazia sarebbe. Una dopo l`altra, BAM BAM BAM! In successione, se no non va bene... o tutto o niente, le cose si fanno per bene.
Questo periodo è davvero uno strazio, una cosa che vada diritta mai. Problemi familiare più i miei di stupida ragazza: un sacco di pensieri che mi affollano la testa e che non mi danno tregua, un mal di stomaco nervoso onnipresente, un mal di testa che ormai è più di un mese che mi rincorre, ora cominciano pure a tornarmi i problemi del sonno... Non voglio pensare cosa sarà di me quando dovrò badare a me stessa per conto mio, sarà un massacro per forza!
Ridere o piangere, bel dilemma.

venerdì 6 febbraio 2015

Accuse

Ci sono cose che ti vengono dette e alle quali, semplicemente, non c`è risposta, o comunque non sei in grado di proporla tu. Spesso queste cose, tralasciando tragedie e drammi familiari accadute a terze persone alle quali non sappiamo cosa esprimere, sono le accuse. Ah! Quelle parole infami e accusatorie con le quali ti additano, che pronunciano puntandoti un dito contro. E quelle a lasciare maggiormente basiti sono proprio quelle infondate, quelle non veritiere, che tu non ti vedi addosso per niente; ti lasciano tramortito e a bocca aperta, perplesso e ferito, a chiederti "perché costui mi sta dicendo questo? Ma quando? Ma come?" e macini fatti, parole, avvenimenti, situazioni ad una velocità incredibile e non trovi riscontri, e così rimani atterrito davanti questo indice.
Questo capita quando dici qualcosa che all`altro non piace, per esempio, e diventi "stronzo" "cattivo" "bugiardo" "una persona di merda". Tutto perché molte persone non sono coscienti di loro stesse, camminano per il mondo incuranti di quello che vanno spargendo, siano esse parole, atteggiamenti, fatti; non pensano e agiscono di conseguenza, e quando tu, povero disgraziato, li poni davanti l`evidenza e gliene chiedi conto.. ah! Meschino! Crudele! Come osi! Non è vero! Bastardo!
Già, finisce così, diventi tu colpevole.
Parliamo poi dei difetti? Tutti molto bravi a trovarne negli altri e convinti di sapere i propri, la cui lista ovviamente è esigua rispetto la vostra e con elementi molto più "trascurabili". Ed ecco un altro doveroso "eh già".

Un esempio? Sono stata accusata di aver leso l`autostima di una persona, io! E che dovevo rispondere a tale affermazione? Sono rimasta imbambolata per qualche secondo, indecisa sulla reazione da avere. Tale potere?! Troppa grazia! Tutto perché ho posto alla sua attenzione alcune sue pecche, quali la sua sempre presente disattenzione e la mancanza di coscienza nel suo dialogare, o che ne so, quando ho detto che il suo ragionamento non sta né in cielo né in terra (alcuni esempi). E così ho guadagnato la fama di smantellatrice di ego; magari nemmeno mi spiace tanto, alcuni hanno proprio bisogno di essere smontati, nel loro delirio di onnipotenza e splendore folgorante.
Comunque, tornando a noi, che si può pretendere da un individuo che vive pensando che la gente sia invidiosa di lui e che per questo ne sparlino alle spalle?! Assurdo, assurdo davvero. Forse sono stata il primo essere maligno ad averlo messo davanti a parte del suo essere che preferiva ignorare? Che non voleva riconoscere? Che gli faceva COMODO fingere non esistesse? Così da poter dire, in tutta coscienza di povero innocente, che era il povero indifeso, privo di colpe, ingiustamente CRITICATO e GIUDICATO [ma si può definire critica e giudizio l'esprimere il frutto ricavato dall'osservazione e dal contatto diretto con lui?] per la persona che assolutamente non è.
E va bene, io sono l'orco cattivo, noi siamo gli orchi, e loro le povere vittime delle nostre funeste fauci.

Giusto a titolo informativo [in realtà faccio la paraculo mettendo le mani avanti :') ] non sto dicendo di non avere difetti o aver sempre ragione io, sono bene che ambedue non sono vere ;)

giovedì 5 febbraio 2015

calma e sangue freddo.

Queste sono le parole che mi vengono in mente, un ritornello, una litania, un mantra. Grande Luca Dirisio e grandi, mitiche, sensate parole. Peccato siano praticamente impossibili da mettere in pratica, almeno nella società e nei rapporti che intratteniamo con gli altri, il mondo.
La calma la si perde spesso e spesso per un nonnulla, il ritardo di qualcuno di qualche minuto, la perdita del bus, una persona che si trova affianco a noi e mastica come una mucca rumina la sua erba. Insomma, ci sono un`infinità di motivi che ci portano al tic nervoso, ma ritengo che quello maggiore sia la relazione bilaterale con una persona, il dialogo nello specifico, e le azioni secondariamente. E` così dannatamente fastidioso parlare con qualcuno che ti dà la sensazione di non ascoltare, di non ricevere il messaggio! Che non importa quante volte le dici e ripeti una cosa, lei continuerà a dimenticarla o a ricordarne un`altra, solitamente che più opposta non potrebbe essere. E vogliamo parlare poi di quando blatera senza cognizione di causa e coscienza di sé? In pratica non è cosciente nemmeno di quello che ciancia, perché pensare prima di aprire la bocca, o digitare, comporta troppa fatica, un uso eccessivo di neuroni che, oh guarda caso sono là per questo! Ma no, no, lasciamoli ad ammuffire in qualche buio angolo remoto del cervello, non c`è ragione di ragionare sulle proprie parole, tanto poi ci si può dimenticare beatamente di averle mai pronunciate. Esatto, la gente fa pure questo: seppellisce sotto la segatura cerebrale quanto ha affermato tempo prima e ti dice "eh? quando avrei detto una cosa del genere? non è ASSSSSSSOLUTAMENTE vero, mai".
Io non sarò un individuo calmo, né paziente, purtroppo non era una materia scolastico o per fortuna non lo è stata, poiché non l`avrei superata nemmeno se mi fossi messa in ginocchio sui ceci, ma queste persone non aiutano di certo. Non sanno quello che dicono e rispondono a caso, non ascoltano e a volte sono capaci di prendersela perché, disattenti, percepiscono un qualcosa di quanto viene detto in maniera ERRATA [d`altronde non seguono il discorso] e si arrabbiano perché TU hai osato dire qualcosa che non hai detto.
Commovente eh?
Ti fanno salire un istinto omicida immediato, ti fanno venire una voglia immensa di vomitare loro addosso quante più cose tremende ti vengono in mente e le più offensive offerte dal dizionario. Così poi passi pure dalla parte del torto, tutto perché frustrato, disilluso ed esasperato ti lasci andare alla rabbia che LORO ti hanno creato.

Il relazionarci con gli altri potrà pure essere fondamentale per la vita, però accidenti, ogni tanto ti passa la voglia di esprimerti e comunicare. Oserei dire che può addirittura far male alla salute, con tutto il nervoso che ti prende e la rabbia repressa che accumuli quando cominciano a sorgere le discussioni che pretendono pure di avere in un pugno.
Ti dà più gioia urlare al vento, almeno lui le tue parole le porta con sé.