lunedì 22 dicembre 2014

Beata ignoranza

Incredibile come più tu non chieda niente, come tu meno voglia sapere le cose e più esse ti vengano dette: sì, ti rincorrono, ti inseguono, ti stanno alle calcagna finché non ti raggiungono, travolgendoti.
Perché ti vengono date risposte le cui domande non sono state nemmeno formulate?
" sai, il tuo ex si vede con un'altra "  wow... grazie... e quand'è che te l'ho chiesto?
" tu non sai, ma voglio tu ne sia a conoscenza... è successo questo... poi quello... e dopo... e ancora... e pure cose che non ho intenzione di raccontarti"  mah, guarda, potevi risparmiarti anche il resto, sinceramente. Non ti ho rivolto domanda alcuna e mi narri fatti della cui ignoranza mi beavo.
Uno cerca di dimenticare, o almeno di dimenticare alcuni dei fatti che hanno influito sulla sua esistenza, che caratterizzano il suo passato e non solo gli vengono ricordati, ma pure se ne aggiungono degli altri! Fantastico! A nessuno viene in mente che se una persona non pone domande, non è interessato a sapere? Che non è semplicemente segno di totale ignoranza della situazione, ma proprio la sua parziale conoscenza che lo spinge a non volere un quadro completo?
E' bizzarro come le informazioni ti vengano gettate in faccia, soprattutto se indesiderate, e che invece quelle per cui ti struggi, che brami conoscere spesso siano inaccessibili, faticose da reperire. I mezzi di comunicazione avranno pure aiutato a mantenere i contatti in modo molto più facile, pratico e comodo, ma sono assolutamente il nemico del verbo "dimenticare", più di quanto non lo sia la memoria. Non lasciano scampo: in ogni social network ci sono post e foto, inoltre le notizie rimbalzano da una persona all'altra, sempre visibili.
L'ignoranza non sarà bella, tuttavia per tutto ci sono delle eccezioni, anche per essa: a volte è proprio il caso di dire "beata ignoranza". L'ignoranza non è sempre sinonimo di stupidità, a volte vuol solo dire ignorare in parte o tutte le dinamiche di una vicenda; non è sempre da condannare. Talvolta ignorare può essere fondamentale, può garantire il mantenimento di un certo equilibrio mentale, addirittura salvare la vita, in casi estremi. Sentire una cosa ed essere così strappato dalla beatitudine dell'inconsapevolezza ti consuma lentamente, ti rompe, ti divora.
Quindi, perché dobbiamo sempre essere a conoscenza di tutto? Essere informati è bene, ma troppo può seriamente danneggiare. E a chi parla senza rendersi conto del male che può causare, non può pensare prima di aprire quella boccaccia o, ormai,  muovere quelle maledette dita?

Un bel tacer non fu mai scritto... il silenzio è davvero un rifugio a volte.