mercoledì 30 settembre 2015

L'amore... mah!

Fin da piccoli veniamo "bombardati" di film a lieto fine, cominciando coi film disney ad esempio, in cui la giustizia trionfa e finisce sempre bene; ci vengono inculcati ideali quali l'amicizia, la solidarietà, il gioco di squadra e anche l'amore. Sono cose importanti, concetti base per dei bambini, ma finiscono un po' con l'illudere l'infante, che crescerà poi con delle convinzioni errate che una volta entrate iston collisione con la realtà si infrangeranno fino allo sgretolarsi, lasciando solo un senso di amarezza.
Credo si possa dire sia quello che è un po' successo a me, e mi riferisco a quanto concerne l'amore. Quando ero piccola, fino ai miei 12/13 anni, avevo una fiducia cieca nell'amore, convinta fino allo spasimo che esistesse, che fosse il sentimento più grande e forte del mondo, imbattibile, importantissimo, eterno; insomma, credevo nel principe azzurro e nella formula del "per sempre felici e contenti". Beh, sono stata ben presto contraddetta in questa mia idea, l'amore non dura per sempre, e mi chiedo se davvero esista, se tutti lo incontrino nella vita o se è solo per pochi eletti, o addirittura nessuno.
Ci sono così tante idee sull'amore. si crede si manifesti in questo modo piuttosto che quell'altro; c'è chi crede in quello a prima vista e chi pensa nasca col tempo; chi sostiene che in nome dell'amore si debba e possa fare di tutto e chi invece ritiene esso non debba interferire col proprio modo di vivere la vita, gli hobbies, che non debba interferire con le scelte, che non debba limitare la persona nel suo libero arbitrio; chi pensa che duri per sempre e chi invece sostiene che se esso non viene coltivato e curato, appassisce, come una rosa. Ecco cosa intendo: ognuno ha la propria visione dell'amore, le proprie opinioni, ed è per questo che è difficile, se non impossibile, definirlo. Ti fa battere il cuore, ti dà le palpitazioni, ti fa sudare freddo, ti agita, ti fa sentire le farfalle nello stomaco... così tante cose diverse, così tante sensazioni e ognuno ne ha una, o forse anche nessuna.
Si dice che l'amore lo si trovi una volta nella vita e poi mai più, sarà forse per questo che non ci credo poi molto? Mi spiego: mi sembra di aver amato sulle 3 volte nei miei 20 anni, ma forse non ho mai amato veramente. Non credo sia così "facile" trovare l'amore, perderlo, ritrovarlo, riperderlo e via discorrendo, paragonabile al ritmo di uno schiocco di dita. Forse dipende dal fatto che ormai il termine "amore", tralasciando chiaramente l'amore famigliare di cui non sto parlando in questa sede, viene usato per indicare tutta una serie di sentimenti che vanno dal "piacere" (una persona) in su, in crescendo. Il verbo amare viene usato in continuazione, se ne abusa, sembra che il mondo sia pieno d'amore, ma a me questo non risulta proprio, anzi. Lo si coniuga dopo pochissimo tempo e spesso, lo si proferisce senza pensare, quasi fosse la regola dirlo ad un certo punto della storia; vedo e sento ragazzini giurarsi amore eterno, la settimana dopo lasciarsi e il mese seguente stare con qualcun altro e a questo qualcuno dirlo. Non penso proprio sia così, che un amore possa essere sostituito, soprattutto in breve tempo; è un sentimento che quando, per varie ragioni, non può essere espresso o deve essere represso, ti logora dentro, ti dilania, ti fa soffrire e non te lo scrolli di dosso con un'alzata di spalle, come invece sembra trasparire da quello che si vede in giro. Se è davvero così incrollabile e forte come viene fatto vedere, dovrebbe accompagnarti per tutta la vita, senza dare spazio ad un nuovo amore, senza sparire. E mi fa paura vedere come invece l'amore, o quello che tale viene chiamato, sia effimero e fragile... un giorno c'è e quello dopo si è dileguato. O meglio, un giorno una persona ti ama, e quello successivo ti tradisce con qualcun altro, oppure ti lascia perché per te non prova più nulla, o ti sostituisce persona perché, all'improvviso, si scopre essere innamorata di un'altra persona; e tu ti ritrovi a non essere più niente. Di questo ho paura, di credere nelle parole di chi dice di amarmi per poi un giorno sentirmi dire, o addirittura scoprire, che non c'è più niente; questo mi fa male, essere l'oggetto dell'amore di qualcuno e poi non esserlo più. È tutto così instabile, tutto così imprevedibile, quando invece l'amore dovrebbe essere l'unica certezza del mondo.
Ma forse io non ho mai capito niente, forse, ripeto, non ho mai amato davvero: probabilmente sono solo una delle tante persone che si è fatta una sua idea di quello che è l'amore e di come debba essere una relazione. Forse non lo voglio davvero o forse ne ho sola troppa paura... paura di quello che divento quando entro nel giro di giostra che è un rapporto e paura di impegnarmi, metterci il cuore, il corpo e l'anima per ritrovarmi un cuore infranto, un'anima smarrita e una manciata di niente nella mano che pensava di essere serrata su qualcosa di solido e reale.
Dev'essere per questo che da anni, di tanto in tanto, quando mi capita di poter posare le mani su una montagna di libri, mi leggo un harmony dietro l'altro, quasi come una drogata cerca la sua dose. E lu devo leggere tutti, di fila, uno dietro l'altro, e non mi stacco finché non ho letto fino all'ultima pagina dell'ultimo harmony presente in casa, poi cado in smania da altra dose d'amore, fino a quando non mi disintossico visto la loro assenza. Cerco il mio ideale d'amore, quello duraturo, quello stupido delle favole in cui le cose vanno per il meglio ed esso trionfa sempre, corrisposto fino alla sopraggiunta della morte. Di solito finisco un libro, bofonchio un "ma che stronzata" e attacco con un'altra lettura del tutto simile, di cui già sai il lieto fine, e lo stesso non posso farne a meno perché, ogni tanto, ho bisogno di illudermi, di sperare, di credere esiste, di vedere una storia d'amore svolgersi sotto i miei occhi e commuovermi, addolcirmi, sciogliermi in un brodo di giuggiole mentre un "ooooh" mi sfugge dalle labbra.
L'immaginazione a volte è l'unica cosa che ti resta, l'unica che ti salvi.

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