martedì 17 novembre 2015

Il mondo fa paura

Ehi tu,
uomo che cammini per le strade
dove trovi il coraggio
di addentrarti nel mondo?
Come fai a lasciare la tua casa
durante il giorno
e soprattutto durante la notte,
quando le vie sono buie
quando non sai 
chi può venirti incontro,
chi può attaccarti alle spalle?
Guardi anche tu diffidente
le persone che incontrano il tuo cammino?
Ti volti mai a guardare il tuo percorso,
scrutando ogni angolo,
con la paura
di vedere qualcuno che ti segue?
Alzi mai gli occhi sulla gente,
incrociando il loro sguardo alla ricerca
di un'intenzione maligna?

E tu,
che te ne stai rinchiuso in quattro mura
tu che pensi che se ti metti un lenzuolo sul capo
sei al sicuro
che nessuno potrà farti male
nella tua casa,
chi ti dà questa certezza?
Da dove ti viene questa convinzione
che la tua casa sia un rifugio?
Non pensi 
di essere in pericolo
a casa quanto nella strada?
Non pensi che un uomo,
certamente malato,
possa far saltare un ordigno
proprio nel tuo isolato,
proprio sotto casa tua?
E allora perché non esci?
Perché ti lasci fare prigioniero
in un buco,
nella tua paura,
nella psicosi di cui tutto il mondo è
vittima?


Ormai non siamo al sicuro in nessun luogo, nessuno può garantirci la sicurezza di cui tanto abbiamo bisogno, le rassicurazione di cui necessitiamo per stare tranquilli, per vivere serene, per tirare un sospiro di sollievo.
Il mondo è impazzito, non si sa più cosa aspettarsi domani, non sappiamo nemmeno se un domani ci sarà. Siamo vittime delle circostante, esseri passivi il cui giorno successivo dipende dal capriccio di alcuni folli che ultimamente dettano legge. La nostra esistenza è sul filo del rasoio, basta un niente a farla cessare, in qualsiasi momento essa può sfuggirci tra le mani.
Viviamo nella paura, una paura instillataci dalla follia del genere umano e che non riusciamo a scrollarci di dosso, sono stati bravi quando l'hanno calata su di noi la sera del 13 novembre. Passiamo il tempo a chiederci: I prossimi chi saranno? Quando toccherà a noi?
Proprio perché così incerto il nostro futuro, dovremmo continuare la nostra vita come sempre, come un giorno qualunque di un mese qualunque, non dobbiamo lasciarci sopraffare dal terrore e rinchiuderci in una scatola. Non deve prevalere neanche l'odio, sono ALCUNE PERSONE quelle che attentano alla nostra sopravvivenza, non tutta una popolazione.
Qua non si scherza, c'è da preoccuparsi: siamo sulla soglia di una Terza Guerra Mondiale. E quello che mi fa più orrore è che questa guerra è pure acclamata da certi individui, altri pazzi.
Spero che il mondo si riprenda, che la società rinsavisca, altrimenti ci annienteremo a vicenda, e non resterà più niente e nessuno.

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