lunedì 24 aprile 2017

cosa voglio...?

Che cosa voglio? Non lo so... sono persa, sono confusa, sono disorientata... stanca.
Stanca perché il mio umore, da giorni ormai, non fa che oscillare da uno stato d'animo all'altro: un momento sono arrabbiata, quello dopo sono in lacrime, poi sospiro rassegnata "se le cose dovevano andare così, poco da fare" e poi mi dispiaccio, perché che le cose andassero così non era mia intenzione. E mi arrabbio di nuovo, perché sti cazzi! Ho investito tutta me stessa in questa storia, ed è andat a fanculo... e ancora non so cosa sia successo realmente, a volte mi dico che sono stata troppo disponibile... davvero non trovo altra spiegazione!!
Vorrei sedermi in riva al mare e guardare l'orizzonte, gli uccelli in volo, le onde che si infrangono sugli scogli, l'aria che si alza e spettina i capelli. Vorrei vedere il sole sorgere e tramontare, più volte, mntre me ne sto immobile, anche se so che il sole non tramonta né tantomeno sorge, il sole sta fermo dov'è, siamo noi che ci muoviamo, che cambiamo prospettiva; siamo in costante movimento e non ce ne accorgiamo, siamo convinti di essere immobili e intanto giriamo, il mondo gira. Ci dimentichiamo che tutto va avanti, le cose continuano ad avanzare col ritmo scandito dal tempo, uguale per tutti, eppure per tutti così diverso. Per chi ha fretta il tempo passerà lesto, per chi si annoia sembrerà immobile, chi sta soffrendo aspetterà che un nuovo giorno passi e chi è felice il tempo lo vedrà scivolare davanti a sé, inafferrabile, veloce, troppo breve... e ne bramerà ancora, a gran voce chiederà che gliene venga dato dell'altro, il benessere rende ingordi, la gioia rende sordo il cuore e ciechi gli occhi, e si fa largo nell'animo una vocina egoista, una richiesta accorata: ancora!
Poi la doccia fredda, gelida acqua gronda lungo i capelli, gocce calde lungo il viso. Il risveglio. O l'incubo. Devo ancora decidere se mi sono svegliata dal sogno o se sono stata catapultata in un incubo dal quale aspetto, o spero, di svegliarmi. Aspetto un messaggio, spero in un messaggio, quantomeno di scuse. Non so cosa sia successo, non ho capito la colpa dove stia; si dice che la colpa stia da entrambe, però ogni tanto tendo a tirarmela tutta addosso, a credermi l'unica responsabile: se fossi stata più ragionevole... se fossi stata più paziente... se fossi stata meno acida... se fossi stata più comprensiva e disponibile... Forse avrei dovuto aprire bene gli occhi e stare attenta ai segnali, forse non ho considerato bene i gesti, forse ci sono stati dei moti che avevano in loro delle richieste e che io ho ignorato... e infine mi chiedo: perché quel giorno di dicembre non mi sono fatta i cazzi miei?!
Tutti "se" e tutti "ma" e tutte domande che chiedono risposta, mi fanno impazzire. Ma forse la risposta sta proprio nel silenzio in cui versiamo da 11 giorni. Probabilmente la dice lunga.

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